Le donne in Vietnam

Le donne in Vietnam

In Vietnam, malgrado la diffusione del confucianesimo, tendenzialmente patriarcale, esiste una forte tradizione matriarcale, derivante dall'antico culto della Dea Madre (Ɖao Mẫu = Via della Madre).
Le donne hanno sempre ricoperto un ruolo importante nella società vietnamita, contribuendo anche alle lotte per l'indipendenza del Paese.
Nel I sec. d.C. la figlia di un mandarino vietnamita, chiamata Tru'ng Tra̐c, in seguito all'uccisione del marito da parte dei Cinesi, guidò con la sorella Trưng Nhị l'insurrezione contro gli invasori, comandando un esercito di 80.000 soldati.
Tra la fine del '700 e gli inizi dell'800 sempre una donna, Bùi Thị Xuân, partecipò alla “rivolta dei Tây Sơn”, addestrando gli elefanti da guerra e conducendo le truppe in battaglia con il grado di generale.
Durante il regno dell'imperatore Tự Đức (1847-1883), una donna di nome Võ Thị Trà, esperta di Tây Sơn-Bình Định, guidò la rivolta degli abitanti del villaggio di Tân Khánh contro i funzionari corrotti.
Le arti marziali vietnamite sono caratterizzate da una maggiore flessibilià delle tecniche e delle tattiche di combattimento rispetto al kung fu. Nel Bình Định si utilizza il principio di contrapposizione (corta distanza contro lunga distanza, flessibilità contro durezza, mobilità contro staticità) contro un avversario che si immagina più alto e robusto. Da questo punto di vista, la strategia di questo stile si adatta perfettamente alla pratica di chi ha un fisico relativamente minuto, come una donna, perchè si basa più sulla velocità e sull’agilità che sulla potenza e la forza diretta.