Agli inizi del XIX sec. la repressione della rivolta Tây Sơn segnò il ritorno al potere di Nguyễn Phúc Ánh, che unificò il Vietnam e si proclamò imperatore con il nome di Gia Long; per evitare ulteriori ribellioni, nella regione di Bình Ðịnh furono vietate la pratica delle arti marziali e l'uso di armi affilate.
A queste limitazioni è legata l’evoluzione di un’arma specifica dello stile Bình Ðịnh, il bastone Roi, un bastone a sezione tronco-conica lungo oltre 2 metri: l'estremità di diametro maggiore, chiamata "Đốc" o "Gốc", si riduce progressivamente fino all'altra estremità più sottile, chiamata "Ngọn", che poteva essere tagliata a "becco di flauto" per renderla più appuntita. Per le sue caratteristiche di forma e flessibilità, il bastone Roi consente di eseguire tecniche di attacco particolarmente insidiose, che sono una via di mezzo tra quelle di lancia e quelle di bastone lungo, capaci di penetrare all’interno della guardia dell’avversario.
Una nota canzone popolare recita: “Ai về Bình Định mà coi. Con gái Bình Định múa roi đi quyền” (Vieni A Binh Dinh. Le ragazze di Binh Dinh danzano col bastone roi e praticano arti marziali”).